Carissime famiglie,
non trovo le parole per ringraziarvi. Chi con la preghiera, chi con lo scritto, chi per telefono o sms, chi con la visita al papà, chi con la presenza al funerale, chi concelebrando la Santa Messa: ho sentito una vicinanza e un affetto talmente grandi che mi hanno lasciato senza fiato. Sono stati giorni di grandissimo dolore, un dolore che mi spezzava il cuore: la vostra vicinanza ha davvero lenito almeno in parte la profonda tristezza e malinconia che ha attanagliato me e i miei cari.
Il mio papà Santo era un uomo mite, misericordioso, puro di cuore, pacifico: perciò beato. Per anni in Acciaieria, dove lavorava come operaio, veniva insultato e deriso per la sua fede in Gesù. Ma non ne aveva a male e a noi suoi figli diceva: “I va tira en giro se ‘ndif en Cesa? Fa nient, ni semper en Cesa istès” (Vi tireranno in giro perché andate in Chiesa; non importa, andate in Chiesa). Così, semplicemente. E poi l’amore sconfinato per la mamma: chi dice che l’amore per sempre non esiste, non ha conosciuto mamma e papà. Piccoli, grandi insegnamenti che ci hanno fatto crescere. Piccoli fiori che continueremo a coltivare nel suo dolce ricordo.
Ora ci accompagnerà da Lassù perché, ne siamo certi, il Signore lo ha già teneramente accolto tra le schiere dei giusti.
Con riconoscenza e affetto,
Mario e familiari.