Lo chiamano “quoziente familiare fai da te”, ma con il qf non ha niente da vedere, se non il fatto che riequilibria (ma da soliti furbi) una iniquità fiscale così grossa (quella di ignorare i carichi familiari) da passare inosservata.
Da sempre denunciata dalla nostra associazione, la paradossale forma di “evasione matrimonial-fiscale” del finto divorzio assurge ai clamori della cronaca dopo che l’associazione Lef, associazione per la legalità e l’equità fiscale, fa sapere che con la separazione si possono risparmiare oltre 5.000€ l’anno.
Per noi di ANFN si tratta dell’INIQUITa’ n.2:
Del Vantaggio di separarsi Grazie all’attuale sistema fiscale e di accesso agevolato ai servizi pubblici, una coppia ha economicamente convenienza a separarsi, piuttosto che rimanere sposata. Il coniuge economicamente più debole, che si tiene a carico tutti i figli, può usufruire di maggiori assegni famigliari, ha un ISEE più basso che gli consente di accedere a tutte le agevolazioni sui servizi, mentre l’altro coniuge può scaricare l’assegno di mantenimento. Per dare una idea, una coppia con un reddito mensile di 2.500 Euro, avrebbe un beneficio tra i 500 e gli 800 euro al mese;
http://www.famiglienumerose.org/news.php?idnews=1266
Eravamo nel 2007: la situazione non è cambiata, come non è cambiato il nostro sistema fiscale che nel suo zelo nel non premiare la famiglia “tradizionale” unita in matrimonio, contribuisce alla ridicolizzazione edell’istituzione matrimoniale consentendo sconti fiscali a chi convive e a chi divorzia. E se poi il divorzio si fa “breve”… vantaggi fiscali ancora più facilitati
Lanciamo allora un sondaggio sul nostro sito e vediamo quante delle nostre famiglie sono disposte a sacrificare sull’altare del risparmio fiscale il bene più prezioso della loro famiglia, il matrimonio.
Leggi la notizia:
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-3ebfd47c-65dc-4c71-a26c-918473af100f.html?refresh_ce
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/10/17/visualizza_new.html_1731695502.html
