“Se non si riconosce che il divorzio è un fallimento e si dimentica che nel fallimento del matrimonio si nasconde un possibile fallimento della società non si arriva da nessuna parte”. Così Giuseppe Butturini, presidente con la moglie Raffaella dell’Associazione nazionale famiglie numerose, commenta l’approvazione del “divorzio breve”.
“La parola divorzio – continua Butturini – mi richiama, prima di tutto, la parola sofferenza: immagino quella dei coniugi che si devono separare e, soprattutto, quella dei figli”. “Non dimenticherò mai gli occhi di quel bambino, figlio di una famiglia seguita da mia moglie, quando ha capito che era in gioco il rapporto tra il papà e la mamma”, aggiunge Butturini per il quale “con il divorzio breve la sofferenza dei figli è dimenticata”.
“Se le istituzioni mettessero metà dell’impegno a sostegno della famiglia rispetto a quello che mettono per prendere atto che una famiglia è finita sarebbe già qualcosa. La famiglia purtroppo è lasciata al privato mentre invece è al fondamento della società”. “Sono stati solo 28 a votare contro”, nota Butturini per il quale “chi, come i cattolici, crede nel matrimonio deve fare di tutto per difenderlo dicendo ‘no’ a leggi che minano il fondamento della società”. “Se la famiglia sta bene – conclude Butturini – la società sta bene. E la famiglia sta bene quando è la coppia a star bene pur in mezzo a difficoltà”.
