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Nascita di un Festival

Nascita di un Festival

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Il 27 marzo 2021 il Festival per la giornata della Vita Nascente

Anche l’Associazione nazionale famiglie numerose è impegnata nella promozione  del Festival della vita nascente che si svolgerà il prossimo 27 marzo, in forma telematica, vista la situazione epidemica in Italia.
L’idea del festival – ricostruisce Andrea Mazzi (Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) affonda le sue radici negli anni Novanta, quando don Oreste Benzi iniziò a occuparsi di situazioni difficili legate alla maternità. «Nel 1997, all’interno della nostra comunità – prosegue Mazzi – nacque il «servizio Maternità». Tra le tante iniziative che si sono sviluppate in quel periodo lui propose che il 25 marzo venisse istituita la Giornata del Nascituro».

Un sogno che si è concretizzato il 25 marzo del 2000, quando la Comunità Papa Giovanni XXIII dette vita alla prima Giornata; «Fu un incontro di sensibilizzazione – ricorda Andrea Mazzi – e con questo iniziammo a porre più stabilmente l’attenzione sul bambino non ancora nato. A livello mondiale nel ’99 in Argentina era partita la prima giornata del nascituro, quindi c’erano in quegli anni delle iniziative in tal senso, ma non ci fu molto seguito negli anni successivi. Il desiderio di Don Oreste era che ci fosse un momento di attenzione su questo tema; i diritti del bimbo in grembo non erano considerati e anche le mamme non venivano sostenute nel portare avanti la gravidanza. Negli anni successivi l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha quindi organizzato delle camminate/fiaccolate con l’intento di dare vita al desiderio di don Oreste e sensibilizzare la società sul valore di queste piccole vite».

Nel 2019 l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha deciso di coinvolgere nell’organizzazione dell’evento anche altre associazioni che avevano dimostrato sensibilità al tema della vita – e a quella nascente in particolare: «ne è nata – ricostruisce Emanuela Gasparo (Anfn) – una cordata di associazioni, tra cui anche la nostra. Insieme ai coniugi Lao e ai coniugi Spitaleri, stiamo contribuendo all’organizzazione per conto di Anfn. L’evento previsto per il 2020 è stato annullato a causa della epidemia, ma il gruppo dei rappresentanti delle diverse realtà ha continuato ad interagire, via web, e deciso di “rimandare” l’evento all’anno successivo. In autunno è partita l’organizzazione del Festival per la vita nascente 2021 e gli incontri tra i vari organizzatori hanno permesso di ascoltare le varie anime ed individuare lo stile che ci sta accompagnando nella preparazione dell’incontro.
L’obiettivo principale di quest’anno sarà richiedere, in coro, al Parlamento italiano, una giornata dedicata alla vita nascente, perché ci sembra cosa dovuta riconoscere ai germogli dei cittadini italiani una dignità per ora sconosciuta». Osserva Emanuela: «Ci accomuna il desiderio di testimoniare la bellezza della nuova vita, la preziosità di un nuovo essere umano che si affaccia al mondo, e nel mondo compirà il suo cammino, ci accomuna l’esperienza in tante situazioni a rischio, o di disagio, che con amore e accoglienza si sono tramutate in esperienze meravigliose di vita vissuta con consapevolezza e disponibilità». «In un continente in pieno calo demografico, con le conseguenze socio economiche che ne derivano, vogliamo con realismo affrontare il tema del futuro, che inizia proprio con un cuore che batte.
Un cuore il cui battito, può fare paura, perché non è sempre facile accogliere e condividere e soprattutto assumersi una responsabilità per un altro essere umano, estremamente fragile e bisognoso di tutto nei primi anni della sua vita. Da almeno 50 anni in Italia non è più di moda “fare figli”, piuttosto si è imparato molto bene come evitare di farli perché in fondo, un figlio, se non si hanno i soldi è meglio non farlo (è roba da ricchi) poi se fai un figlio tutti ti giudicheranno per come ti comporterai con lui (…ma genitori non si nasce… si diventa!), insomma i figli sono un fatto “privato” nell’opinione comune (hai voluto la bicicletta? Pedala!) E questo tipo di affermazioni sono spesso alla base di tante insicurezze e paure relative all’accettazione di una gravidanza e di una nuova vita». Eppure «è fondamentale rassicurare la donna, nella sua maternità, nel ruolo vitale che compie non solo per la propria famiglia, ma per la società intera, mettendo al mondo e crescendo ed educando le nuove generazioni. Ridare valore sociale alla famiglia, che a dispetto dei luoghi comuni, è ancora il luogo dove gli uomini e le donne del futuro vengono al mondo e imparano la vita. Imparare come società che i figli non sono un “bene privato” ma un bene comune, perché senza figli non c’è futuro. Ecco, tutto questo ridarebbe il valore necessario, il rispetto, la dignità ai figli della nostra società, bene estremamente prezioso dal punto di vista politico e sociale».

Il dove e il come

L’organizzazione del Festival si sta sviluppando su diversi livelli, tenendo presente le restrizioni dovute alla pandemia in corso. «Stiamo prevedendo momenti di diretta streaming e contenuti on line disponibili a richiesta con testimonianze di vario genere».
Il programma definitivo del Festival con orari e descrizioni dettagliate verrà pubblicato sul sito della nostra associazione non appena sarà disponibile. Siete tutti invitati a partecipare, numerosi, a questo evento pubblico e importante.
La nostra presenza durante il Festival sarà una grande testimonianza, le famiglie numerose sono quelle che dimostrano ogni giorno, di credere nella vita e nel futuro.

di Alfio Spitaleri